Un ripasso impossibile da dimenticare. #AlbertEinstein

Quello che è successo nel 1905 forse nemmeno #Einstein stesso avrebbe potuto prevederlo.

Prima pubblica una manciata di soggetti interessati, passati inosservati, poi infila, uno dietro l’altro, tre scossoni al mondo accademico: “Su un

di vista euristico sulla generazione e la trasformazione della luce” che descriveva come le radiazioni elettromagnetiche interagiscono con la materia, secondo quello che divenne noto come effetto fotoelettrico.

“Sul moto di piccole particelle in sospensione in un fluido stazionario secondo la teoria cinetico-molecolare del calore” in cui esplorava il moto browiano, convalidando la teoria cinetico-molecolare del calore; e il colpo decisivo, “Elettrodinamica dei corpi in moto” , che per la prima volta postulava la teoria della relatività ristretta.

Due mesi dopo segue un altro articolo che avanzava l’idea che ogni forma di energia possiede una massa, idea così radicale che #Einstein impiegò due anni per riformulare l’equazione E=mc^2.

Solo , soletto, #Einstein aveva fatto crollare il tempio della scienza, scalzando #Newton dal piedistallo e creato un nuovo linguaggio per capire un nuovo Universo, che sembrava diverso e più complesso di quanto avesse immaginato l’umanità.

Tutta questa magnificenza racchiusa in equazioni arcane e ad illuminazioni apparentemente casuali, criptato in un gergo scientifico che dietro l’astrusità di superficie rivelava una coerenza terrificante.